Giorno 4 ottobre si è svolta l’audizione del SUNAS presso il Tavolo Tecnico del Ministero della Salute per lo studio delle criticità emergenti dall’attuazione del Regolamento dell’assistenza ospedaliera DM n. 70) e dall’attuazione del Regolamento dell’assistenza territoriale DM , n. 77.

 

Il Segretario Generale, Salvatore Poidomani, nel suo intervento ha innanzitutto auspicato un concreto impegno da parte dei decisori politici per avviare finalmente un processo di riforma, di innovazione e di rafforzamento del SSN a partire dalle criticità e dalle risultanze che emergeranno dai lavori del Tavolo Tecnico.

 

Ha poi sottolineato l’impegno del SUNAS per la rappresentanza della categoria professionale e per la promozione del diritto alla salute dei cittadini, per realizzare un welfare di comunità, secondo un approccio multidimensionale in cui si integrano sanitario e sociale.

“Come viene ampiamente riconosciuto” – ha dichiarato Poidomani “ è necessario considerare i determinanti sociali della salute (OMS/Europa Salute 2020), superando le categorie delle patologie e delle vulnerabilità, e affrontando le condizioni di disagio socio-assistenziale con interventi orientati allo stato di salute e benessere della persona lungo l’arco della vita, assicurando cura , care e  continuità delle cure.”

“È necessario un cambiamento di paradigma: “non c’ salute senza sociale”, un concetto a cui attribuiamo “un significato evolutivo” rispetto a quello di integrazione socio sanitaria.

Occorre allora orientare le risorse, attivare modelli organizzativi, dotare i servizi e le strutture di adeguato personale seguendo questa prospettiva.”

In sintesi le richieste SUNAS:

  • Istituzione del Servizio Sociale Professionale in sanità, in ogni azienda sanitaria e ospedaliera, con dotazioni organiche adeguate al numero di popolazione residente e alla conseguente istituzione della dirigenza di Servizio Sociale Professionale.
  • Destinazione di una parte delle risorse economiche previste per il potenziamento del personale, ai professionisti assistenti sociali.
  • Previsione della presenza strutturata dell’assistente sociale nelle Case della Comunità, nella Porta Unica di Accesso (PUA), negli Ospedali di Comunità, nelle Centrali operative Territoriali (COT)
  • Rafforzamento del rapporto di collaborazione tra il Servizio Sociale Professionale della Sanità e il Servizio Sociale degli ambiti territoriali attraverso atti convenzionali in ogni singolo territorio, per garantire all’interno del PUA delle Case di Comunità una presa in carico integrata nel pieno rispetto dei LEA e dei LEPS.
  • Integrazione della figura dell’Assistente Sociale nelle equipe domiciliari, territoriali e nella Medicina Generale,
  • Previsione di forme di attività specialistica convenzionata con Assistenti Sociali che operano in regime di libera professione in Sanità, anche adottando forme di accreditamento professionale.

 

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