Roma, 13 aprile 2021
Prot.n. 112/21 SN
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
On. Andrea Orlando
e p.c.
al Capo di Gabinetto Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Dott.ssa Elisabetta Cesqui
Loro sedi

Signor Ministro,
lo scrivente sindacato professionale le chiede un incontro urgente per un confronto su alcuni temi riguardanti le politiche sociali, il sistema di welfare, le politiche di sostegno e del lavoro, al centro dell’iniziativa del Governo e del suo Ministero e sui quali riteniamo importante il coinvolgimento dei professionisti assistenti sociali.
Valutiamo positivamente i provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio 2021 grazie ai quali finalmente viene avviato il processo di potenziamento e ristrutturazione del sistema dei servizi, si sostiene la valorizzazione delle politiche di welfare comunale, il servizio sociale come livello essenziale di 1 A.S. ogni 5000 abitanti – anche se riteniamo esso non rappresenti ancora il traguardo ottimale – prevedendo la riserva ad hoc delle risorse all’interno del Fondo Povertà, dedicata specificatamente al rafforzamento dei servizi sociali dei Comuni attraverso un contributo per le assunzioni di tali figure professionali a tempo indeterminato.
Riteniamo necessario monitorare l’attuazione l’applicazione della legge e valutarne l’impatto sui territori, tenendo conto delle difformità regionali presenti da nord a sud, dove pesa maggiormente il divario con le amministrazioni che hanno investito in welfare pubblico e in esternalizzazioni limitate; occorre sostenere i comuni e gli ambiti sociali per i quali è necessario verificare se la soglia di accesso ai contributi è tale da consentire agli stessi di raggiungere la finalità della norma o meno ampliare, insieme alla portata della misura.
Occorre promuovere la quantità e la qualità del lavoro degli assistenti sociali, ma soprattutto ampliare e strutturare l’intero sistema dei servizi sociali per una piena realizzazione dell’integrazione sociosanitaria, oggi ancor più strategica nel protrarsi della crisi pandemica che a livello sanitario e socio economico investe il nostro Paese, per venire incontro ai cittadini più vulnerabili (anziani, non autosufficienti, disabilità, salute mentale, minori) maggiormente esposti a un grave rischio di contagio da Covid o di aggravamento delle condizioni di rischio salute e di aumento delle esigenze assistenziali, sanitarie e sociali, per i quali occorre una presa in carico integrata.
Come sindacato continueremo a svolgere la nostra azione per sostenere il processo di cambiamento avviato, consapevoli che dovrà accompagnarsi ad un cambiamento dei modelli organizzativi attuali, dove ora più di prima si impone l’articolazione omogenea dei servizi sul territorio nazionale, il riconoscimento della specificità del servizio sociale e la dirigenza professionale omologa, che auspichiamo si possa sancire anche sul piano contrattuale.
Riteniamo, infine, di dover porre l’accento anche sulla opportunità di aprire un confronto e un approfondito dibattito, tra tutti i soggetti interessati, Stato, Ministeri competenti, Regioni, Enti
Locali, Parti Sociali, circa la necessità di rafforzare le prerogative del livello centrale riportando alcune competenze, attinenti alle Politiche di Welfare, al Servizio Sociale – così come alla Sanità- in capo allo Stato, favorendo i momenti di programmazione unitaria tra sociale e sanitario, ma soprattutto una regia unica con il potere di disporre in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, colmando gli eccessivi divari tra le regioni e all’interno delle regioni, che si ripercuotono negativamente sui servizi e sui diritti dei cittadini.
Ci riserviamo di illustrare le nostre proposte in un confronto che vorrà accordarci anche da remoto.

Confidando nella sua attenzione e disponibilità e, in attesa di incontrarla, porgiamo cordiali saluti.

Per la Segreteria Nazionale
Il Segretario Generale SUNAS
Salvatore Poidomani

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